Chiedere ad un’altra donna di portare in grembo il proprio figlio è l’ultima possibilità per chi non riesce ad averne. In alcuni Paesi è possibile farlo, mentre in altri è vietato dalla legge. Surrogacy Underground racconta il viaggio delle coppie oltreconfine, l’esperienza delle gestanti, il punto di vista dei figli. Dal Regno Unito, dove è legge dagli anni ‘80 alla Grecia del turismo procreativo, passando per Italia proibizionista fino ad arrivare all’Ucraina travolta dalla guerra.

note di regia

Tra le possibilità riproduttive oggi disponibili, la Gestazione per altri (GPA) è quella che solleva il maggior numero di questioni socio-antropologiche: quelle relative alle dinamiche di potere che genera, alla diversità delle leggi che la regolano e al significato culturale che gli viene attribuito.

La GPA rende possibile separare i diversi aspetti della procreazione: il desiderio di un figlio, il concepimento, la gravidanza, il parto e l'educazione dei figli, sfidando il modello di parentela basato sulla riproduzione biologica e sull'ideologia del sangue. Il ruolo materno può essere diviso tra due o tre donne: colei che desidera la maternità e intende fare da genitore al bambino, colei che dona l'ovulo necessario per il concepimento dell'embrione e colei che porta avanti la gravidanza. Surrogacy Underground coglie lo sguardo di chi è coinvolto in questa pratica, sollevando una grande varietà di domande senza condurre ad una risposta, sottolineando invece la complessità dei vissuti e l'irriducibile unicità delle esperienze.

Regia: Rossella Anitori, Darel Di Gregorio

Cinematografia e Montaggio: Rossella Anitori, Darel Di Gregorio

Musiche: Leith Braham

Missaggio: Dario Calvari

Color Grading: Filippo Corrieri

Grafiche: Giulia Pacifici

Traduzioni e sottotitoli: Sotiria Gounari e Kristina Soriano

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